Qualche considerazione sul Dubbio

"Dubita che le stelle siano fuoco,dubita che il sole si muova,dubita che la verità sia mentitrice ma non dubitare mai del mio amore".
William Shakespeare.
Potrebbe bastare questa affermazione a dirimere e archiviare il concetto del Dubbio, in realtà non è così. Il dubbio è un elemento sconvolgente la Certezza, che è   l'esatto contrario. Il dubbio è il lato nascosto di un muro, il dubbio è un vettore che può portare ad infrangere una "luce apparente",scoprendone il buio; ma il dubbio deve essere osservato come un leone in una gabbia di giunco: rompendone il limite, la fiera può dilaniare tutti e tutto. Voltaire dice che "Il dubbio è scomodo ma solo gl'imbecilli non ce l'hanno"; in sostanza,chiunque si porga credente a tutti e a tutto è un credulone e la sua ventura si riassumerà nella maggior parte dei casi, nella caduta rovinosa della disavventura. Tuttavia, la precisazione che voglio dare qui di seguito, è utile e forse inconfutabile: il Dubbio non è l'approfondimento della Verità,e senza altro lavoro, il dubbio è il ristagno in un convincimento che non avrà iato, non avrà via di uscita. Dunque, l'azione successiva al primario stadio - necessario, impellente a volte - del dubbio, sarà  la dedica allo svisceramento, al "carotaggio", all'approfondimento per l'appunto, di fatti e persone che li compiano, in un travaglio meticoloso ed instancabile di assodazione, fino a raggiungere - ove possibile e nelle vicende umane (poiché vi sono misteri insondabili, come il Dubbio su Dio) il Chiaro non più duale.

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